Haijin

L'Haijin (in cinese: 海禁, letteralmente: "interdizione marittima") fu una serie di politiche isolazioniste messe in atto in Cina durante la maggior parte del periodo Ming e parte di quello Qing, volte a limitare il commercio marittimo e la creazione di nuovi insediamenti costieri. Ideate inizialmente per far fronte agli atti di pirateria giapponesi, il divieto fu completamente controproducente: nel XVI secolo la pirateria e il contrabbando divennero endemici e praticati maggiormente dalla popolazione cinese che si era vista privare i mezzi di sostentamento proprio da tali politiche. I contatti con l'esterno e il commercio estero cinese furono ridotti alle sole missioni tributarie imperiali e le resistenze all'interno degli stessi apparati amministrativi portarono allo smantellamento della flotta di Zheng He. La pirateria venne quasi definitivamente debellata solo con la fine di queste politiche nel 1567, anche se una sua forma venne successivamente adottata dai Qing. Questo produsse il cosiddetto Sistema Canton presso le Tredici Fabbriche, ma allo stesso tempo portò al contrabbando di oppio responsabile delle disastrose guerre con il Regno Unito e altre potenze europee del XIX secolo.

Una politica simile fu attuata sia dal Giappone della dinastia Tokugawa (prendendo il nome di Sakoku) e presso la Corea Joseon, i quali vennero conosciuti come "Regni eremiti" prima della loro forzata apertura rispettivamente nel 1853 e nel 1876.


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